Per informazioni: 340.5897632

Associazione Archès

“Il castello di Gallipoli tra architettura militare e graffiti murali”, un libro di A. Quarta

dall’introduzione del volume di Aurora Quarta

Il succedersi di quattro periodi storici densissimi di eventi ci ha lasciato nell’arco di poco più di quattro secoli un rilevante numero di castelli, il più delle volte trasformati nel corso delle dominazioni, così che ne è risultato un patrimonio vario oltre che cospicuo.

Il volume è il risultato di un lungo lavoro di ricerca intrapreso nel 2015 con una tesi di Specializzazione in Rilievo e Analisi Tecnica dei Monumenti Antichi dal titolo “Il castello di Gallipoli: analisi storica e architettonica”, discussa presso la Scuola di Specializzazione “D. Adamesteanu” dell’Università del Salento. L’interesse sullo studio del castello, sempre maggiore, ha comportato la scelta di proseguire il percorso universitario con un progetto di ricerca per il Dottorato in Scienze del Patrimonio Culturale nella medesima Università, di cui si pubblicano in questa occasione una parte dei risultati ottenuti. In sostanza, si è scelto di esaminare uno degli edifici militari più rappresentativi del territorio salentino per una ragione concreta, ovvero la necessità di ottenere finalmente un quadro chiaro dell’evoluzione del sistema difensivo della città.

Gallipoli è un centro abitato sul mare il cui apparato militare costruito a protezione dell’attuale centro storico, un tempo il limite della città, è ancora straordinariamente conservato: se da un lato, l’articolazione di tale sistema suscita un notevole fascino e si riscontra in letteratura la valenza storico-architettonica di tale patrimonio, dall’altro non è mai stata condotta una ricerca volta ad una maggiore conoscenza. Infatti, i dati a disposizione sul castello si fondano sulla monografia di Ettore Vernole  degli anni ’30 del secolo scorso, la cui ricerca, al tempo innovativa ma superata nei nostri giorni, viene ancora proposta non avendo mai intrapreso uno studio sistematico utilizzando i criteri e le metodologie odierni. Oltre alla volontà di far riemergere il patrimonio fortificato della città da questa fase di stasi, un secondo fattore che ha contribuito alla scelta della tematica è il legame con Gallipoli.

La scelta dell’apparato militare gallipolino è stata audace poiché si tocca una tematica complessa: proprio per questo, per affrontare in maniera adeguata lo studio del castello di Gallipoli e, di conseguenza, dell’intero sistema difensivo, si è dovuto tener conto dell’elaborata articolazione architettonica e del lungo arco cronologico attraverso il quale sono state attuate le modifiche, i cambi d’opera e i vari ampliamenti. Inoltre, fondamentale è stato l’utilizzo della metodologia di indagine propria degli archeologi, utile nell’esame non solo degli edifici antichi ma di tutte le strutture di interesse storico-architettonico, al fine di interpretarne e ricostruirne minuziosamente lo sviluppo, eseguendo il rilievo architettonico delle parti visibili, rintracciando con una ricognizione archivistica la documentazione edita e inedita, giungendo ad una esaustiva comprensione dell’evoluzione architettonica.

In particolare, dalla revisione critica della documentazione disponibile sul castello è stato possibile rinnovare le conoscenze sviluppate nel corso di pregresse esperienze di ricerca grazie, anche, all’approccio globale del complesso architettonico. Un aspetto importante è dato dall’importanza dei risultati ai fini della ricerca per altre strutture analoghe: ricostruendo il quadro generale ed aggiornato su tale realtà gallipolina con uno studio storico-architettonico che in maniera diacronica copre l’arco temporale compreso tra il medioevo e l’età contemporanea, è possibile giungere anche a radicali riformulazioni interpretative di cui se ne avvertiva la mancanza all’interno dell’intero panorama della ricerca sulle fortificazioni salentine.

Dalla presentazione della prof.ssa Carla Maria Amici

Soltanto un profondo e radicato affetto per la propria città, ed una innata curiosità investigativa hanno potuto spingere Aurora Quarta ad affrontare un palinsesto tanto complesso e tanto articolato come il Castello di Gallipoli, non solo inevitabilmente inserito nel contesto dell’impianto difensivo della cittadina, ma necessariamente collegato ad una intricata serie di eventi storici, architettonici, politici e socioculturali, fino ad oggi scarsamente documentati o addirittura dati per acquisiti in maniera erronea, nell’ambito di un arco temporale lungo quasi un millennio.

Con la chiarezza espositiva che contraddistingue l’intero volume, evidentemente frutto di un notevolissimo lavoro di ricerca, l’autrice offre una precisa descrizione critica del castello, sia in senso sincronico che diacronico, e ne ricostruisce l’evoluzione nelle sue fasi costruttive, identificandone tecniche edilizie e materiali utilizzati; sempre contestualizzando i risultati ottenuti nell’ambito del costante sviluppo dei sistemi difensivi e delle tecniche ossidionali, che spesso ne hanno motivato trasformazioni, aggiunte, modifiche. Un’accurata, e molto proficua, indagine negli Archivi storici italiani, ma soprattutto spagnoli, ha poi consentito il reperimento di una eccezionale documentazione inedita, sapientemente sfruttata dall’autrice per illuminare, quando possibile, i numerosi lati ancora oscuri del Castello, in un affascinante percorso interpretativo ed esplicativo.

In questo caleidoscopico mosaico espositivo un tassello di estremo interesse è quello dedicato all’analisi dei graffiti, totalmente inediti, presenti nel livello inferiore del Torrione della Vedetta, che prepotentemente inserisce gli uomini e le loro storie all’interno di una struttura architettonica le cui caratteristiche monumentali sembrano invece escludere l’esistenza in contemporanea della comune vita ordinaria.

Per ottenere questi risultati, fondamentale è stato il metodo utilizzato dall’autrice: l’analisi autoptica prolungata ed esaustiva dell’edificio, basata su rilievi, diretti o indiretti, che le hanno permesso di conoscere realmente il monumento, in tutta la sua realtà architettonica, prima di procedere alle ricerche collaterali. E questo le ha consentito di riversare il percorso conoscitivo ad illustrazione del testo, inserendo disegni, planimetrie, prospetti, rilievi 3D, schemi esemplificativi, rendendolo quindi chiaro e convincente. Facendo cioè, egregiamente ma credo inconsciamente, ciò che riteneva indispensabile Francesco di Giorgio Martini, uno degli ingegneri/architetti che in maniera diretta o mediata, hanno avuto influenza sulla progettazione del Castello:

Sono per molti tempi stati degnissimi autori, i quali hanno differentemente scritto di architettura e di molti edifizi, quelli con caratteri e lettere dimostrando, non per figurato disegno; e in tali modi hanno esplicato i concetti della mente loro. Pure, benchè ad essi compositori li paia avere molto largamente, secondo la mente loro, tali opere illucidate, pure noi vediamo che sono rari quei lettori che, per non aver quei libri alcun disegno, intendere li possano. Ma quando tali autori concordassero la scrittura col disegno, molto più apertamente si potrebbero giudicare, vedendo il segno col significato; e così ogni oscurità sarebbe tolta via. …Adunque iudico il disegno esser per questo necessario a qualunque altra scienzia si sia” (Francesco di Giorgio Martini, Trattato di architettura civile e militare, libro VI, capo IV. Codice Magliabechiano II. I.141. ed. Il Polifilo, Milano, 1967, a cura Corrado Maltese, trascr. di Lidia Maltese Degrassi).

Indice

Presentazione

Introduzione

Capitolo 1

Gallipoli città fortificata nello spazio e nel tempo

Capitolo 2

Gallipoli ed il perimetro difensivo

  • Il castello
    • Il Torrione Poligonale
    • Il Torrione della Bandiera
    • La Cortina orientale
    • Il Rivellino
    • Il Torrione della Vedetta
    • La Cortina settentrionale
    • La Cortina di ponente
    • Il Torrione della Campana
    • La Cortina meridionale
    • La Cappella
  • La cinta muraria

2.3 Il ponte di accesso alla città

Capitolo 3

Il sistema difensivo nelle fonti bibliografiche e d’archivio

Capitolo 4

L’analisi architettonica

  • Le fasi costruttive
    • Fase bizantina (ante 1071)

4.1.2. Fase normanno – sveva (1071-1241/1241-1268)

  • Fase angioina (1269-1442)
  • Fase aragonese I (1442-1484), Fase veneziana (1484-1484) e Fase aragonese II (1484-1501)
  • Fase spagnola (1504-1707)
  • Fase austriaca (1707-1756)
  • Fase borbonica (1756-1882)
  • Fase postunitaria (1883-1946)
  • Fase postbellica (1947-2013) e fase attuale (2013-2017)
  • Materiali e tecniche costruttive
  • Analisi stratigrafica dei prospetti
Capitolo 5

La difesa nel tempo

  • Il sistema difensivo in Terra d’Otranto
  • L’evoluzione delle armi da fuoco e l’utilizzo nel castello
  • Architetti e ingegneri nel castello in età moderna
Capitolo 6

Stemmi, iscrizioni e graffiti

Conclusioni

Postfazione

Bibliografia

Sitografia